I nostri falchetti

Minirugby

L’attività per i bambini è praticata a partire dai 5 anni: attualmente a Carpi possono giocare a rugby i bambini appartenenti alle categorie u6, u8, u10, u12 (dall’ultimo anno di materna alla prima media).

Le nostra categorie:

Under 6
Under 8
Under 10
Under 12

L’attività federale a nome della società è partita dalla stagione 2012-2013.

Staff

Staff under 12:
Staff under 10:
Staff under 8 e under 6:

RUGBY CARPI ON TOUR

Oltre alla consueta attività federale composta dai raggruppamenti regionali il Rugby Carpi partecipa ogni anno ad alcuni tornei in giro per l’Italia, ecco qui la storia dei Tornei:

2011: Torneo Exodus Rogno (Bs), II Città di Modena
2012: XIII Torneo Università CUS Padova, III Città di Modena
2013: II Ematonil Reggio Emilia, IV Città di Modena
2014: XXI Invernici Calvisano, V Città di Modena
2015: I ANT Pieve di Cento, VII Città di Castello, VI Città di Modena
2016: VIII Città di Castello, VII Città di Modena
2017: IV Città di Mantova, III ANT Pieve di Cento, XII Bertamino-2 Golfi Recco, VIII Città di Modena
2018: IV ANT Pieve di Cento, V Città di Mantova, IX Città di Modena
2019: IX Torneo Città del Tricolore Reggio Emilia, 8° Coppa Leonero Viadana, 6° Città di Mantova, XXXI Torneo Peppe Brucato – US Primavera Rugby Roma

Informazioni

Allenamenti: lunedì e mercoledì dalle 18.00 alle 19.30
Quota: 260€
Start: 9 settembre 2019

F.A.Q.

Appena un bambino vede una palla, in genere non la prende a calci, ma la esplora con le mani la osserva e la lancia con le mani. È naturale che poi impari a correre con la palla in mano. Già questa osservazione fa capire perché l’inventore del Rugby William Webb Ellis, durante una partita di Football prese la palla con le mani e corse fino a portarla oltre la linea di porta. Ciò avveniva nel 1823 nella scuola della cittadina di Rugby e quel gesto spontaneo ha innescato il mondo del rugby che oltre ad essere uno sport è una filosofia di vita. Per un bambino di 6-7 anni che cosa c’è di più bello che avere la possibilità di correre con la palla in mano, “acchiappare” quello che ha la palla e rotolarsi per terra.

Da un punto di vista medico sportivo è un classico sport aerobico anaerobico alternato, cioè è necessaria resistenza e nel contempo velocità. Ma diversamente ad altri sport i ruoli determinano un impegno diverso, infatti gli “avanti” devono anche avere qualità di potenza pura, mentre i tre quarti (gli attaccanti) devono avere nel loro bagaglio tecnico oltre a capacità di forza esplosiva, “velocità”, anche notevole “destrezza”.

Il Rugby è uno sport di contatto, e come tale un bambino che effettua tale sport sicuramente si abitua a ricevere e dare colpi. Proprio l’abitudine al contatto fisico che permette ai giovani che praticano questo sport di evitare traumi, e nel contempo a rispettare l’avversario. Il contatto è ammesso soltanto per chi ha la palla in mano e pertanto ci si aspetta il placcaggio ed è prevedibile che possa cadere con la palla in mano.

Si, dato che c’è notevole differenza fra i ruoli, contrariamente a quello che si pensa un bambino non eccessivamente grande può giocare tranquillamente, svilupperà quelle che sono le capacità per risolvere il “problema” statura e peso. Ci sono esempi anche a livello internazionale che mostrano come un classico “mingherlino” può giocare contro i sovradimensionati “avanti”. Vediamo ad esempio come nel 6 Nazioni giocatori come il mediano di mischia irlandese Peter Stringer o l’italo-argentino Ramiro Pez riescano ad emergere nonostante abbiano un fisico da comune mortale. Naturalmente non ci sono impedimenti diversi dagli altri sport di squadra, e le limitazioni sono le stesse per quanto riguarda calcio, basket e volley.

Il minirugby è da anni introdotto in Italia e già da un’età di 7-8 anni è possibile praticarlo, naturalmente le regole sono diverse e nelle prime fasi la pratica del rugby equivale a momenti ludici con delle regole molto semplici. Il bambino che gioca a Rugby impara a correre con la palla, a fermare l’avversario che è portatore di palla e a superare la linea di meta. Acquisisce quindi le modalità per una corretta corsa ed un corretto modo di cadere se placcato e comincia ad acquisire capacità di destrezza per evitare di essere bloccato dall’avversario. Inoltre comincia ad acquisire il concetto di disciplina in campo dove non si deve mai protestare ne’ reagire e imparare a controllare le reazioni. Con il minirugby inizia una vera e propria scuola di vita.

L’impegno cardiovascolare è identico a quello degl’altri sport di squadra, la differenza è legata all’abitudine al contatto fisico. Indubbiamente il piccolo atleta deve essere in buone condizioni generali e soprattutto deve avere un’integrità dell’apparato muscolo tendineo ed osteoarticolare, naturalmente gli impegni di tale apparato sono diversi a seconda dell’età del praticante, ovviamente il bambino più piccolo incontrerà pari età e l’impatto sarà proporzionato. La preparazione fisica del giovane atleta deve essere impostata, come tutti gli sport di squadra, ad impegnare l’apparato cardiovascolare, l’apparto osteoarticolare e muscolo-tendineo. Il bambino che pratica rugby deve essere in grado di correre, spingere, saltare, e deve avere una buona destrezza per scartare gli avversari.